Il mondo della mountain bike si è sviluppato notevolmente negli ultimi anni. L’approccio classico – con la sua enfasi sulla resistenza con lunghe salite e discese poco tecniche su vie sterrate – ha perso di fascino, mentre la voglia di divertirsi nella discesa è sempre più al centro dell’attenzione. Di pari passo anche le stesse mountain bike hanno attraversato degli sviluppi notevoli migliorando la guidabilità in modo considerevole.

Il biker contemporaneo frequenta dunque molto di più sentierini e single track tecnici e di conseguenza la tecnica di guida, una volta piuttosto trascurata, oggi è diventata un fattore fondamentale per garantire divertimento e sicurezza. Già da tempo i BikeHotels Südtirol hanno percepito questa necessità e hanno sviluppato in collaborazione con le scuole di mountain bike altoatesine e con noti pro rider dei pacchetti bike specifici con corsi di tecnica di guida.

Tra questi eventi spicca quello che quest’estate ha portato il pluri Campione Italiano di Downhill Lorenzo Suding a Bressanone, organizzato dal simpatico Vinicio Terranova di Rush Emotion Bike in collaborazione con il Goldene Krone BikeHotel. Tre giorni intensi di corso che hanno entusiasmato tutti i partecipanti. Noi dei BikeHotels Südtirol - Alto Adige non potevamo non andare a fare una vista ai ragazzi e abbiamo sfruttato l’occasione per fare alcune domane a Lorenzo.




Arrivi dal mondo delle gare di downhill dove ci si muove in un ambiente molto competitivo e dove ogni secondo conta. La tua attività di istruttore di tecnica di guida come la vivi invece?
Sì, dalle tenebre del Downhill, che è uno sport fisicamente duro e tecnicamente difficile in cui bisogna suddividere tutti i dettagli per poi assemblarli in uno sforzo unico in gara. Dopo tutti questi anni una delle cose più belle che si ottiene, è il flow!  Lo sport ti insegna tanto e il bagaglio di esperienze accumulato in un decennio in Coppa del Mondo mi da non solo vaste conoscenze in questioni di tecnica, ma anche l’abilità di vedere la bicicletta come il prolungamento del corpo. Ho trent’anni ed è ora di fare il bravo, haha! Smetto con le gare di DH per aprirmi a nuove cose come l’insegnamento, faccio la guida con Aosta Valley Freeride dalle mie e per garantire la mia dose di adrenalina mi butto pure sull’enduro.
Dopo avermici messo alla prova quest’anno, posso dire con certezza che non solo trovo grandi soddisfazioni nella condivisione con appassionati come insegnante, ma ci tengo molto ad un insegnamento veritiero e di alta qualità. Sento che questo lavoro mi dona ed è ora di dare ad altri quello che ho conosciuto e vissuto.




Un corso di tecnica di guida orientato al gravity come il tuo a chi è indirizzato e cosa deve riuscire a trasmettere?
Per ora lo offro ad una clientela aperta, ma man mano mi specializzo vorrei puntare più al pre- e al agonismo.

Hai girato tutto il mondo, da giovanissimo con la tua famiglia – che per motivi di lavoro ha vissuto sui diversi continenti – e poi come biker, seguendo le gare internazionali ma anche semplicemente girando per pura gioia. Avrai raccolto tante esperienze indelebili. Quali spot sono i tuoi preferiti e perché ti hanno conquistato?
Sì, ogni posto vale la pena viverlo. Ma in bici devo dire che a parte dove vivo al momento, la Valle d’Aosta, penso sia anche l’Ecuador, uno dei posti più affascinanti che abbia mai visto. Con la sua varietà di terreno stupefacente e la quantità di percorsi in mezzo alle Ande (la seconda catena montuosa più alta al mondo)! È anche grazie all’Ecuador che sono rimasto fissato con le gomme tassellate. Correva l’anno 97’... Anche i tre anni in Svizzera mi hanno fatto vivere dei percorsi indimenticabili!




Hai già visitato l’Alto Adige con la tua bike prima di venire a Bressanone? Ti sei portato a casa dei ricordi particolari?
Sono piombato il giovedì sera nella festa di Brixen (Bressanone) e mi sono completamente fatto incantare dalla gioia e calore del movimento serale. Forse non è sempre così ma quella sera ho voluta subito traslocarmi da voi!

Dei tuoi giorni a Bressanone con Vinicio Terranova e i BikeHotels Südtirol - Alto Adige invece che impressioni ti porti a casa?
È una regione con tanto potenziale ed è, per dire qualcosa di molto chiaro, di una bellezza mozzafiato. Vorrei tornarci spesso perché avete capito che questo sport ha un potenziale enorme ed è in linea con l’Alto Adige. Salute, bellezza e divertimento in montagna! Poi Vinicio è una persona unica che ama stare in mezzo alla gente, invoglia a tutti a divertirsi in bici e con coraggio di intraprendere! Insomma, un grande!




Ci farebbe piacere rivederti in Alto Adige. Hai già altri bike camp in programma?
A chi lo dici! Tantissimo! Quest’anno sono contento d’essere venuto su; è stata un ottima esperienza e spero di tornarci presto l’anno prossimo!

Ti ringraziamo per l’intervista Lorenzo e a presto!
Ma grazie a voi davvero! Viel Spass, voll Gas!


Lorenzo Suding

Lorenzo Suding, classe 1986, è nato in Germania da mamma italiana e papà tedesco. Insieme alla sua famiglia ha trascorso la sua gioventù vivendo in giro per il mondo, dal Burundi al Ecuador e alla Cina per poi tornare in Europa, dapprima in Svizzera e poi in Italia che è diventata la sua patria e dove si è stabilito a Pila in Valle D’Aosta.

Lorenzo ha iniziato ad andare in mountain bike nel 1997 in Ecuador. Già allora aveva partecipato con successo alle prime gare di Cross Country e Downhill. Dopo una pausa durante gli anni in Cina, nel 2003 ha ripreso la bike in mano per diventare poi nel 2006 membro della Nazionale di Downhill italiana. Dal 2009 al 2013 ha vinto cinque volta di fila il Campionato Italiano di Downhill e nel 2013 è riuscito anche a dimostrare tutta la sua bravura entrando nella top 20 della classifica mondiale. Nel 2014 il suo percorso di successo è stato bruscamente interrotto da un grave incidente in macchina. Dopo un difficile periodo di recupero, nel 2015 è tornato a correre e ha iniziato anche a dedicarsi all’attività di istruttore di tecnica di guida in MTB.